AMICI E APERTURA

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di Roberto Costantini

E’ un’esperienza molto bella e intensa quella di porsi verso gli amici in modo gioviale, accettante e donativo, esaltando così il momento dell’incontro e della relazione. Mettere al centro il rapporto significa porsi nei confronti dell’altro in maniera aperta, senza particolari aspettative. Trascendere le aspettative è, del resto, un cammino difficile e mai concluso. Sappiamo, infatti, che l’ego ci mette lo zampino e dobbiamo essere molto attenti a questo limitando, fin dove è possibile, l’abitudine ad attenderci dall’altro qualcosa di diverso dal semplice dono della sua presenza. A proposito dell’amicizia è bene immaginare di riuscire a diventare amici comprensivi e sinceri del nostro stesso ego, attenuando le sue pretese e ospitandolo alla nostra tavola. Ciò è indispensabile perché sarebbe controproducente ambire all’annullamento del nostro amor proprio e del bisogno (comunque umano) di riconoscimento. Anche questa è una pericolosa aspettativa! Una volta compreso che l’obiettivo non è distruggere l’ego, ma spostarlo alla periferia del nostro interesse, siamo più disponibili a percepire gli amici per quello che sono, senza sovrapporre ad essi fantasie e proiezioni. Solo in questo modo possiamo “metterci nei loro panni”, dilatare la nostra capacità empatica e stare in connessione. Affetto, accoglienza e amore possono nutrire una relazione di reciproca stima nella quale l’apertura dell’uno intensifica quella dell’altro. Il possesso non è più al centro delle nostre vite angosciate e tutto il nostro essere sembra respirare meglio. Sì, perché respiriamo “insieme”.

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