LA METROPOLI

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di Roberto Costantini

Rimango sereno nel mezzo di una folla frenetica e noncurante che si muove attorno a me. Molti stimoli, martellanti, che provano a catturarmi. Io mi stacco con un respiro e rimango sereno. Intorno si agitano mille opportunità: chi compra, chi vende, chi ammicca, chi invita. La mente viene sollecitata dal desiderio e incantata dall’illusione: non cedo e ritorno al mio spazio di serenità. Passeggio e faccio dei respiri profondi, noto quello che accade nel labirinto di luci artificiale, ma resto ancorato alle sensazioni. Scelgo di mangiare qualcosa, perché ne avverto il bisogno. In tanti sono chini sul loro smartphone, non si gustano il cibo che hanno in bocca. Nella folla tante pelli di colori diversi, provenienze e culture che si moltiplicano mentre – allo stesso tempo – il ritmo serrato sembra tutto uniformare. Chi parla e non ascolta, chi finge di ascoltare e guarda altrove, chi corre mentre addenta un panino, chi mangia senza assaporare. E’ difficile rimanere centrati eppure rimango sereno quanto basta a registrare l’esperienza. Tento di non giudicare troppo, sospendo la valutazione nonostante l’amarezza. E’ una realtà impegnativa ed eccessiva quella della metropoli. Si va velocemente, ma verso cosa? Si “inganna il tempo”, ma perché? Respiro, cammino e mi domando se a furia di seguire il luccicante mondo delle promesse a buon mercato, non si perda il meglio di noi.

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