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ASPIC sede di ANCONA
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Non possiamo sapere fino in fondo cosa ti ha spinto a cercare di contattarci, tuttavia ci va di dirti cosa intravediamo quando osserviamo con attenzione le persone che entrano nei nostri locali. L’esperienza maturata ci permette di mettere a fuoco i bisogni emergenti di coloro che hanno scelto di aprire una pista nella fitta selva dei percorsi di sviluppo contemporanei. Inoltre facciamo leva sui racconti di chi, venuto da noi per un primo colloquio conoscitivo, ci parla di sé e lascia trapelare sogni, incertezze, dubbi e aspirazioni.
Quello che è chiaro è che il counseling e la nostra offerta formativa vengono percepiti come qualcosa di “nuovo” e di “diverso”. Non nel senso banalmente pubblicitario del termine, anche perché di counseling in Italia si parla dalla metà degli anni ‘80. Avvertiamo, nella maggior parte degli individui che si sono concessi l’occasione di entrarein contatto con noi, il desiderio di attraversare una soglia, cioè di fare un’esperienza che sia rivelativa, capace di trasformare in profondità. Ecco, allora, che si presentano da noi persone stanche della loro attuale sistemazione lavorativa, che viene sentita come poco consona e soddisfacente, oppure bisognose di entrare in un luogo di socializzazione che non sia superficiale come quelli allestiti dai riti del consumo che scandiscono i tempi della nostra società.
Ci cercano donne e uomini che stanno ridefinendo le coordinate delle loro relazioni sentimentali o che stanno per intraprendere un salto di qualità che segnerà la loro esistenza in modo indelebile. Non è raro poi che si avvicinino al counseling soggetti particolarmente sensibili, inclini per motivi naturali e biografici a mettere le proprie qualità al servizio degli altri. Altri ancora sono quelli che si rivolgono ad ASPIC perché rifiutano di vivere a loro insaputa: non amano subire gli eventi, sentirsi condizionati dall’esterno e essere inclusi a forza dentro modelli di vita standardizzati.
Sono persone che desiderano allargare le proprie frequentazioni entrando in contesti di apprendimento dove sia possibile continuare a mettersi in discussione, fare amicizie interessanti, potenziare qualità e talenti all’interno di un contenitore (il Gruppo formativo) dove empatia, accoglienza e stimoli diversi concorrono a intensificare la presenza al mondo. Se sei arrivata/o qui, forse è solo per curiosità, ma dietro alla curiosità c’è sempre un’intuizione, un sentimento che si apre all’esplorazione dell’ignoto, una voglia di giocare con i propri limiti, non per negarli, ma per sfidarli un po’, andando oltre il già conosciuto. Non è detto che vi sia un seguito a questa intuizione, eppure il primo passo è fatto e qualcosa congiura positivamente a un cambio di vita, nelle piccole e nelle grandi questioni. Se non oggi domani, o dopodomani.