ACCOGLIERE PER TRASFORMARE

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Le risonanze emotive che viviamo nel quotidiano sono il termometro migliore per riconoscere natura e intensità delle nostre insicurezze e separazioni psicologiche. Le fratture interne e i conflitti si manifestano con emozioni negative di rabbia, angoscia, vergogna e insicurezza. Ogni emozione ha un significato e un messaggio per noi. Le critiche, i rifiuti, la freddezza e la distanza da noi stessi si legano a paure e insicurezze profonde. L’angoscia si lega alla perdita di qualcosa di importante del nostro passato. Il giudizio è un rifiuto mentre la rabbia e il fastidio esprimono le ferite primarie e il senso di ingiustizia subita per qualcosa di buono che non c’è stato. Tutto questo deve essere risolto. La vita ci specchia costringendoci a riconoscere la necessità di accettare, accogliere e amare noi stessi per poter sperimentare un benessere autentico. All’interno di noi dobbiamo creare calma, armonia e serenità mentale. Per riuscirci è indispensabile accettare e lavorare accuratamente ciò che ci accade ogni giorno. Quello che ci infastidisce va accettato perché si ricollega a qualcosa di non completamente accettato dentro di noi. Allora l’impegno è entrare dentro il fastidio, respirarlo e decidere lentamente di superarlo, di andare oltre. La consapevolezza di ciò che prima era rifiutato schiude la possibilità di una trasformazione delle emozioni. Non parlo di un capire razionale, di un analizzare freddo ed esclusivamente logico, bensì di un’attenzione continua e accogliente diretta verso le reazioni spontanee che accompagnano, con coloriture diverse, gli eventi. Un lutto, ad esempio, va vissuto pienamente ed è fondamentale dare spazio al dolore e alla tristezza per la perdita.  Il dolore non va evitato, razionalizzato, ma attraversato e accolto fino a quando non inizia a calare di intensità. In questo modo possiamo favorire una trasformazione che lasci spazio a qualcosa di positivo, sentendoci più centrati e capaci di benessere. Allora tutta la vita si traduce in un processo di accettazione e di accoglienza nella direzione dell’amarsi e della capacità di costruire una madre interna presente e sensibile.

 

dott. Roberto Costantini

Presidente ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling  Sede di Ancona

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